lunedì 1 agosto 2011

MANIFESTO 2.0

ELEMENTI DI RAFFINATA UNICITA’. QUESTO IL LIFESTYLE Levignedelladuchessa e Lavigneria
Un tempo il lusso era gridato, ostentato, ben visibile sulle vistose facciate e negli interni di grand’hotel fatti di marmi e di ori. Questi materiali, banditi dal contemporaneo design, hanno ceduto il posto a un’esigenza di purezza e semplicità.
Oggi il termine lusso ha assunto un inedito significato.
L’industria globale ha ucciso l’individualismo. Le vie più eleganti del mondo sfoggiano ormai gli stessi marchi, gli stessi prodotti, gli stessi hotel. Sono lontani i giorni in cui arrivando a Roma, Parigi o Londra si era eccitati all’idea di trovare spazi inediti, sorprendenti e straordinari.
Le illustrazioni di questa nuovo sito sono il fedele ritratto del nostro resort. Le immagini catturano l’essenza dell’habitat e restituiscono all’ospite contemporaneo il piacere della seduzione dei materiali.
In equilibrio costante fra gusto contemporaneo e rispetto del passato, un’antica fattoria, un fienile, o un edificio d’altri tempi evolvono trasformandosi in accurati spazi ricettivi, in luxury resort o in piccole maison d’hôtes. Il nostro ospite è coccolato e avvolto da elementi di preziosa unicità.
Salvaguardando il suo divertimento, ci occupiamo della qualità dei dettagli e esprimiamo l’evoluzione delle pietre miliari del nostro lavoro.
Questo corrisponde alla nostra concezione di lusso ed eleganza.
Il resort come un teatro! È tempo di visionari, magici, eccentrici e… illuminati.
Una delle cose più piacevoli del nostro incarico è trattare aree specifiche del resort come fossero palcoscenico. Se amate il teatro e i suoi aspetti più spettacolari, allora… si alzi il sipario!
Il segreto del nostro lifestyle nel prossimo futuro è il frutto del nostro sentire. L’ambiente non è costituito soltanto dalla superficie a disposizione, ma anche dal modo in cui esso può essere sfruttato. Non sorprende che l’aspetto più appassionante della nostra missione sia accogliere le persone in uno spazio e preoccuparsi di come si sentiranno al suo interno.
Il design d’interni consiste proprio nell’inventare scenografie per la vita che si vuole vivere. Con un’attenta progettazione si potrà trasformare uno spazio comune in qualcosa di straordinario, dando forma alla vostra realtà ideale.
Come nel teatro la chiave di tutto è la luce: più di ogni altro ingrediente, essa consente di modificare l’atmosfera con risultati spettacolari.
La scelta di arredi e complementi è similmente importante per l’imprinting che danno all’ambiente che li accoglie. C’è un confine sottile tra la perfezione e la banalità. E’ proprio per qusto che amiamo mescolare oggetti umili e lussuosi: per creare ambienti difficili da catalogare. I nostro resort gioca spesso su dimensioni e proporzioni. Un buon design non è solo una questione di colori, pavimenti o accessori. Se lo spazio non è ben tracciato nessuna scelta d’arredo, per quanto dispendiosa, potrà trasformarlo.
Questa è la differenza fondamentale fra design d’interni e semplice decorazione.
La mission? Il nostro intelletto creativo ha l’intento di muoversi alle radici dei progetti ponendo, con le scelte fondamentali riguardanti spazio e funzionalità, le fondamenta per creare un ambiente ricettivo confortevole ed equilibrato che metta il nostro ospite nella totale predisposizione all’esperienze e che possa enfatizzare i sensi in particolar modo il gusto e l’olfatto in modo tale che possa essere rapito dalla semplicità delle nostre proposte enogastronomiche ma infinitamente appaganti alla mente.
Il progetto contemporaneo alle frontiere del design e del gusto rispolvera la storia ed esplora nuove estetiche, formule e funzioni a introduzione di un’inedita purezza di sapori odori e sensazioni.
Questo in buona sostanza il nostro manifesto e che vogliamo sempre tener a mente nel proseguo del nostro percorso e semplicemente ………cultura …….ambiente ……..lifestyle.

mercoledì 9 febbraio 2011

ll Museo del Balsamico


Spilamberto

Museo del Balsamico - Spilamberto - Modenatur
"Il vero Aceto balsamico tradizionale è prodotto nell'area degli antichi domini estensi. È ottenuto da mosto d'uva cotto; maturato per lenta acetificazione, derivata da naturale fermentazione e da progressiva concentrazione mediante lunghissimo invecchiamento in serie di vaselli di legni diversi, senza alcuna addizione di sostanze aromatiche. Di colore bruno scuro, carico e lucente, manifesta la propria densità in una corretta, scorrevole sciropposità.

Ha profumo caratteristico e complesso, penetrante, di evidente ma gradevole e armonica acidità. Di tradizionale e inimitabile sapore dolce e agro ben equilibrato, si offre generosamente pieno, sapido, con sfumature vellutate in accordo con i caratteri olfattivi che gli sono propri".

Il visitatore che attraverserà le sale del Museo potrà meglio conoscere la da questo prodotto che riassume in sé la storia di un lembo d'Emilia. Scoprirà la complessità della sua preparazione resa perfetta dal tempo e dall'esperienza; valuterà la necessità di tutelarne il nome, di regolamentarne la fabbricazione nell'impossibilità di una sua industrializzazione; apprezzerà la sua unicità assistendo a quei processi fino ad ora gelosamente custoditi nelle acetaie di famiglia.
Parteciperà, insomma, ad un piccolo mito squisitamente modenese contribuendo alla sua continuità nel rispetto di una tradizione secolare.

Il Museo ha sede al piano terra di Villa Fabriani, che già ospita (nel sottotetto) sia l'Acetaia Comunale che quella sociale della Consorteria dell'Aceto Balsamico.
All'interno del Museo si possono vedere tutte le fasi della produzione dell'aceto balsamico, dalla scelta dei vigneti, la costruzione delle botti, la vendemmia, la pigiatura, la cottura del mosto e l'acetaia.

Museo del Balsamico Tradizionale
c/o Villa Fabriani
Via Roncati, 28
41057, SPILAMBERTO (MO)

Orario: da martedì a domenica: 9.30 - 13.00 / 15.00 - 19.00
chiuso il 25, 26 dicembre e 1 gennaio
Tel: 059/781614, Fax: 059/7861913
E-Mail: info@museodelbalsamicotradizionale.org
Web - http://www.museodelbalsamicotradizionale.org

lunedì 7 febbraio 2011

Prodotti biologici? Sì, grazie

Secondo gli ultimi rilevamenti effettuati da Ismea/Nielsen, i consumi alimentari di prodotti biologici confezionati crescono in ogni area geografica italiana. Vediamo ora quali prodotti bio prediligono gli italiani e dove si recano abitualmente per acquistarli:

Prodotti ortofrutticoli freschi e sfusi- a fronte di un incremento complessivo del 6,3 per cento del costo di questi prodotti, sono stati registrati aumenti per mele (+16,2 per cento), zucchine (+12,1 per cento) e soprattutto melanzane (+79,4 per cento).

Pane e uova in vetta- anche pane, biscotti, dolciumi e snack registrano aumenti del volume di vendita domestica tra il 13 e il 19% e ottimi risultati si registrano anche per le uova bio, con un +7,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009.

Dove vengono acquistati i prodotti bio- al primo posto si collocano gli ipermercati, che, rispetto ai primi 11 mesi del 2009, hanno segnato un +22 per cento; risultati positivi anche per supermercati (+1,6 per cento), negozi tradizionali (+42 per cento), piccoli punti vendita alimentare al dettaglio (+25 per cento) e hard discount (+15, 6 per cento).

Il commento- “Il confronto tra l’andamento gennaio-ottobre 2009 e i primi 10 mesi del 2010 indica che gli acquisti di prodotti bio per il consumo domestico sono cresciuti del 12,1%” ha sottolineato Sergio Rossi, ad di Fiere e Comunicazioni, organizzatore della nuova fiera professionale BtoBIO EXPO dedicata al biologico certificato

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Alessandro Belotti

http://www.lifegate.it


Influenza: me la mangio!

Primo passo: scorta di vitamine. La vitamina A si trova nei vegetali verdi e rosso-arancioni. Carote quindi, ma anche zucca, albicocche secche, spinaci, broccoletti. La vitamina B è invece presente nei cereali integrali, in fagioli e lenticchie, noci e nocciole, lievito di birra, pesce.

Vitamina C: la parola d’ordine è agrumi! Ma anche papaya e kiwi, patate, prezzemolo, cavolo rosso, frutti di bosco, frutta fresca in generale e la maggior parte delle verdure. Anche la vitamina E è immunoprotettiva. Fonti privilegiate ne sono il sesamo, l’olio di mais e il germe di grano.

Aglio, cipolla, scalogno, porro, piante ricche di sostanze solforate, che proteggono le vie respiratorie per mezzo della ventilazione polmonare. Il limite nell’assunzione dipende dalla tolleranza individuale al gusto piccante e fortemente aromatico di questi ortaggi. L’aglio, soprattutto in sinergia con la vitamina C, è un eccellente battericida e virucida, oltre che decongestionante delle vie respiratorie e fluidificante. Uno spicchio crudo, schiacciato con lo spremiaglio e condito con olio extra vergine di oliva, conserva tutti i principi attivi benefici, che invece evaporano se a contatto con i brodi molto caldi. L’uso quotidiano della cipolle, affettate crude e inserite nell’insalata, permette di approfittare delle loro virtù antisettiche e antibiotiche. Come l’aglio, stimolano il sistema immunitario e sono utili in caso di raffreddore, influenza, faringite, laringite e sinusite.

Funghi medicinali: il termine adeguato per descrivere l’azione dei funghi medicinali sulla risposta immunitaria è “immunomodulazione”. A seconda della dose, dei tempi di somministrazione, del tipo di principio attivo contenuto, i funghi terapeutici possono incrementare o rallentare le difese immunitarie. Per questo motivo sono indicati anche nelle malattie autoimmuni o di “iperattività” delle difese naturali, come ad esempio le allergie. In vista dell’inverno la dose consigliata per ottenere una buona copertura immunitaria è di qualche pezzetto di fungo al giorno aggiunto nelle pietanze abituali per due-tre mesi. I funghi medicinali di qualità migliore si possono acquistare in farmacia o in erboristeria preferibilmente con marchio biologico. Ne esistono diverse varietà. I noti shiitake, sono funghi che dispensano vigore e vitalità. Alzano le difese immunitarie, ma sono anche antinfettivi e utili per abbassare il colesterolo. Maitake: immunostimolanti, abbassano glicemia e colesterolo, e prevengono il cancro. Reishi: antifatica. Aumentano le difese dell’organismo e sono utilizzati nella cura dell’AIDS. ABM: i più immunostimolanti; secondo alcuni studi efficaci anche nel trattamento dei tumori.

Tè verde Si ottiene arrotolando ed essiccando le foglioline giovani del tè, impedendo la fermentazione e l’ossidazione del tannin. Negli anni 90 è stata documentata l’azione antivirale dei polifenoli del tè verde (così come l’azione antitumorale, antiossidante, antinfluenzale, anticariocagenica). Studi successivi hanno preso in esame il contenuto di catechine del tè verde, sostanze che si sono dimostrate attive nei confronti di vrus influenzali di tipo A. Poche settimane fa un team di ricercatori di Taiwan ha ulteriormente evidenziato un potente effetto antivirale delle “Epigallocatechine gallate” nei confronti dei virus influenzali e degli enterovirus.


E ancora: curcuma, largamente presente nel curry, questa polvere di radice giallo-arancio è da utilizzare nella quantità di un cucchiaino a pasto, aggiunta solo a fine cottura su risotti e pietanze. Lievito di birra, semi di girasole, germe di grano, albume d'uovo, carni e latte, cereali integrali, verdure crude soprattutto quelle a foglia larga (come spinaci e insalata), tutte fonti di vitamina B6; l’apporto ottimale di minerali come ferro (latte e latticini, uova, pesce, mandorle, sesamo, legumi, uvetta, prugne, fichi, albicocche, melassa nera di canna, alghe), zinco (cereali integrali, ostriche, aringhe, legumi, germe di grano), rame (molluschi, pesci, nocciole, funghi, fagioli, cereali integrali), selenio (lievito di birra, germe di grano, salmone, tonno, aringhe, acciughe broccoli, pomodori), magnesio (farina di soia, cereali integrali, legumi, verdure verdi, cacao, mandorle, fichi, banane, crostacei e molluschi), calcio (latte e yogurt, formaggi, fagioli borlotti, broccoli, noci, mandorle, avena, grano saraceno, sesamo, melassa, fichi, alghe, salmone e pesce azzurro), iodio (uovo, baccalà, salmone fresco, biete, fagiolini, ananas fresco, cozze, vitello, cipolle, funghi), rafforza le difese immunitarie

Paola Magni

http://www.lifegate.it

mercoledì 26 gennaio 2011

Il gelato da gustare rispettando l’ambiente

“Grom Loves World”, vi sveliamo i particolari del progetto che vuole dimostrare l’impegno dell’azienda omonima in tema di responsabilità sociale e ambientale.

“Il mondo è uno solo, e ce lo stiamo mangiando da sotto i piedi giorno dopo giorno- si legge nell’abstract del progetto "Grom loves world"- Non è certo un gran merito, ma nel nostro piccolo abbiamo deciso di dimostrare quanto sia importante fare la nostra parte: perché è venuto il momento di smettere di parlarne ed è venuto il momento di fare.

Grom è una gelateria dall’impronta particolare, di proprietà di due giovani torinesi, che qualche anno fa hanno stabilito i cardini della loro azienda: utilizzare carta certificata (Fsc), ovvero che provenga da foreste gestite responsabilmente.
E non è tutto: Grom ha infatti deciso di sostituire la plastica (che deriva dal petrolio) con la bioplastica, che deriva invece dall’amido di mais: il MaterBi consente infatti di consente di diminuire le emissioni di gas ad effetto serra, ridurre il consumo di energia e di risorse non rinnovabili.   
 
In tutti i punti vendita della catena (22 sparsi nell’Italia settentrionale, senza dimenticare quelli di Parigi, New York e Tokyo) inoltre è stata adottata la raccolta differenziata di tutti i materiali utilizzati nel consumo di un gelato (coppette e carta da un lato, coni e cucchiaini dall’altro).
 
Infine, l’azienda agricola Mura Mura (10 ettari a Costignole d’Asti), uno dei fornitori di Grom, coltiva pere, fichi, albicocche, pesche, meloni e fragole rispettando la natura con metodo biologico e senza l’utilizzo di prodotti nocivi.  

Clean Tech 100, l’hi-tech green non parla italiano

Secondo la ricerca globale sulle imprese all’avanguardia nell’ambito della sostenibilità, condotta dal Guardian, nella top 100 non figura nessuna azienda italiana: il nostro paese è in forte ritardo in un settore dalle grandi potenzialità

La classifica stilata dal quotidiano britannico “The Guardian” e dalla società di consulenza CleanTech, segnala ogni anno le imprese di tutto il mondo che, nei prossimi anni, saranno protagoniste delle battaglie per l’ambiente con programmi innovativi, in grado anche di attirare investitori.
I criteri di selezione- Per finire nella lista d’oro della classifica le aziende devono essere specializzate nelle tecnologie per lo sviluppo dell’energia pulita, vantare un bilancio in profitto, essere indipendenti e non quotate; sono inoltre suddivise in tutti gli ambiti possibili di applicazione della sostenibilità: nuovi materiali, geotermia, solare, eolico, energia prodotta dal mare, biomasse, gestione dei rifiuti, domotica, stoccaggio e risparmio energetico.  
Il caso Italia- Ebbene, nessuna azienda italiana sembra aver soddisfatto i rigorosi parametri della ricerca: l’anno scorso a difendere l’orgoglio nazionale c’era Electro Power System, realtà torinese specializzata nella produzione di celle a combustione nei sistemi di idrogeno: nell’edizione di quest’anno, invece, di aziende italiane all’avanguardia nell’ambito della green economy, nemmeno l’ombra. Il paradosso vuole che il mercato italiano potenzialmente sia molto appetibile, (come peraltro già evidenziato da altre ricerche, ad esempio il rapporto dell’Ewea), non solo per le opportunità di crescita interne ma anche per quanto riguarda la distribuzione e la commercializzazione delle energie rinnovabili in tutto il bacino del Mediterraneo.
Le migliori aziende green a livello internazionale- Scopriamo insieme, infine, quali sono le aziende che si sono collocate al vertice della classifica del quotidiano inglese (da tempo attento alle tematiche ambientali, tanto da aver aperto una sezione sul proprio portale interamente dedicata alBusiness sostenibile): AquaSpy di Indianapolis (Usa), che ha inventato un sistema di controllo dell’irrigazione dei campi che consente una maggiore crescita delle culture risparmiando acqua; Exosect, (Inghilterra) specializzata nei pesticidi naturali; MiaSolè (Usa) che produce semiconduttori a film sottile fatti di rame, gallio e indio; Aquamarine Power (Scozia) che sfrutta le correnti sottomarine per generare elettricità; Solzyme (Usa) produttrice di biocarburanti a base di alghe e Chapdrive (Norvegia), attiva nella componentistica per l’eolico.
www.lifegate.it

giovedì 20 gennaio 2011

Modena: la provincia del romanico

In tutta Europa tra l anno mille e il XII secolo si sviluppano
particolari manifestazioni artistiche che convenzionalmente vengono
chiamate romaniche . La ripresa economica, il ripopolamento,
l intensificarsi degli scambi commerciali e dei viaggi producono un
notevole fermento innovativo che coinvolge anche il campo artistico.
Rispetto all arte romana, a cui viene fatto chiaro riferimento e che
si presentava pi  omogenea, il romanico sviluppa aspetti diversi a
seconda delle regioni geografiche, rispecchiando le mutevoli situazioni
economiche e la realt  culturale delle singole citt . Il richiamarsi
al mondo romano, fondamento di tutto l Occidente, ispira
contemporaneamente molti artisti europei; per questo motivo non
si pu  ipotizzare una successione temporale per le varie scuole, ma
una crescita parallela, che ha generato molti centri di produzione
artistica.
La storia di Modena affonda le proprie radici in epoche molto
antiche, ma la presenza costante dal III secolo del Vescovo, che
riunisce non solo il potere religioso, ma anche politico e civile,
giustifica il ruolo fondamentale della citt  nell eterno contrasto tra
i vescovi filo imperiali da un lato e gli abati di Nonantola e i Canossa
legati al Papa dall altro.
Nel 1099 vengono gettate le fondamenta del Duomo, intorno
all altare di San Geminiano. Nel 1106, a testimonianza del
superamento di ogni contrasto, durante la consacrazione dell altare
e la traslazione delle spoglie del patrono nella nuova Cattedrale,
si inginocchiano insieme: il papa Pasquale II, Matilde di Canossa
e il vescovo Dodone, rappresentanti delle varie classi politiche e
sociali, insieme a tutto il popolo.
Modena comincia il suo percorso di provincia romanica
foto:

Abbazia di nonantola, portale dei seguaci wiligelmo, stipite sx, 

File:Abbazia di nonantola, portale di seguaci wiligelmo, stipite sx, formella 04 anselmo, fatto monaco, fonda nonantola.JPG